La suggestione di Porto Venere, lo stretto passaggio delle Bocche di San Pietro e le successive miglia d’altura, verso la boa ODAS Italia 1 del CNR. Poi il ritorno verso le due isole, Palmaria e Tino… Sono questi i luoghi della Regata della Grande Boa – Trofeo Comandante Belloni, che tornerà questo Aprile (11-13) per la sua quarta edizione, consolidandosi, ormai, tra le prove d’altura dell’alto Tirreno. Nata nel 2022 da un’idea di Davide Besana, quella della Grande Boa, però, non è la vostra solita regata…
A partire dallo straordinario scenario in cui prende piede, con il suo passaggio d’eccezione, tra Porto Venere e Palmaria, la Grande Boa non è il solito ‘bastone lungo’, nonostante le sue circa 70 mn. È qualcosa di più. Tralasciando i paesaggi mozzafiato, infatti, si tratta di una manifestazione che guarda a celebrare la cultura marinaresca e navale italiana, rifacendosi ai grandi avvenimenti e alle grandi barche, che celebra tanto nel suo percorso, quanto nella memoria. E, quest’anno, festeggia così anche il cinquantenario della vittoria del Tarantella (Marina Militare) alla mitica e durissima Giraglia del 1975, aggiungendo un altro strato ad una storia tutta da scoprire…
La Regata della Grande Boa – Trofeo Comandante Belloni, organizzata dall’LNI di Lerici e patrocinata dal CNR, dalla Marina Militare e dal Comune di Portovenere, è, in primis, una celebrazione della cultura marinaresca nostrana. La regata, di fatto, è giusto la forma che questa assume. Piacevolissima, certamente, ma una forma nondimeno. Il tema di fondo infatti, il pretesto, è un fil rouge ben diverso, diviso tra tradizione velica, navale, e di ricerca scientifica. Se quella velica, più facilmente, si manifesta nella celebrazione del Tarantella, degli scafi classici (cui la regata è aperta come Classic IOR), e nella regata stessa, sono gli altri due elementi a rappresentare i livelli più complessi. E dobbiamo tornare al primo conflitto mondiale per comprenderli al meglio…
C’è un legame che unisce le vicende del Comandante Belloni (cui è intitolato il trofeo) alla Grande Boa Odas del CNR posta in mezzo al Mar ligure, boa anche di questa regata. Questa, infatti, è circa nello stesso punto in cui, nell’ottobre del 1914, il comandante Belloni dava inizio ad una temeraria impresa: il furto del sommergibile Argonauta, commissionato dalla marina russa a Fiat Sangiorgio. Obiettivo di questa, una missione insidiosa dentro la piazzaforte di Pola, allo scopo di affondare il naviglio austriaco prima ancora dell’entrata in guerra del Paese.
Missione che, però, a causa del Blocco Francese non vide mai la luce. Il comandante e l’equipaggio, però, si inabissarono nel loro tentativo di nascondere il furto, proprio nella nell’area della Boa Odas, offrendo così una rotta ideale anche per la regata. Il ritorno a Portovenere, in questo senso, si trasforma invece in un messaggio pacifico, oltre 120 anni dopo, unendo vicende d’altri tempi a quelle più odierne. E con la celebrazione del Tarantella, gli strati aumentano, in quanto al timone, in quel 1975, fu proprio il figlio del Comandante Belloni a concquistar la vittoria in Giraglia…
La scelta di utilizzare la boa oceanografica del CNR come punto di riferimento, poi, non è solo legata al passato e alle vicende pre-belliche. Questa, infatti, vuole anche unire la passione per la vela d’altura alla valorizzazione dell’eccellenza scientifica italiana. La boa ODAS Italia 1 è infatti un laboratorio marino d’altura a palo, posizionato a 40 miglia dalla costa nel bacino ligure-toscano e provenzale, e rappresenta un esempio unico di tecnologia sostenibile. Alta 51 metri, di cui 36 immersi, diviene così simbolo d’unione tra presente e passato, sottolineando, così anche l’impegno nei confronti della sostenibilità e di preservazione dei mari di cui si fa portavoce l’organizzazione.
Venendo alla manifestazione in sè, innanzitutto, è necessario guardare alle classi: questa è una regata aperta ai più. Sono quindi invitati a partecipare gli ORC, i Gran Crociera Orc, i Crociera con Rating FIV; i Crociera e i Classic IOR, quest’ultimi, vera celebrazione della tradizione velica nostrana e mediterranea.
Venendo al Percorso, invece, La Regata della Grande Boa – Trofeo Comandante Belloni si dimostra prova, ma con la leggerezza di impegno offerta da un percorso breve, circa 70 miglia. La partenza, così, sarà data nelle acque antistanti Portovenere, con spettacolare passaggio attraverso le Bocche di San Pietro, un privilegio raramente concesso ad altre manifestazioni. Di qui, rotta per 248°, per 34 miglia nautiche, verso la Boa ODAS Italia 1 del CNR, per fare ritorno verso Palmaria e Portovenere, a trovare la linea di arrivo sulla congiungente tra Capo dell’Isola Palmaria (estremità meridionale di Palmaria) ed il Faro dell’Isola del Tino. La manifestazione, che prenderà il via il 10 Aprile, con l’accoglienza delle imbarcazioni presso il porto, vedrà il suo start ufficiale l’11 alle ore 16, con partenza, invece, Sabato 12. Sarà la domenica, invece, la premiazione.
La fonte di questo articolo è stata tratta dal Giornale della Vela.
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